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Tafti è il nuovo canale da cui Vadim Zeland attinge le informazioni sulle pratiche di gestione della realtà. Tafti la Sacerdotessa, infatti, fa parte di una nuova serie di libri che presenta delle tecniche avanzate di Transurfing.
N.B. Prima di approfondire le nuove tecniche di Tafti sarebbe utile avere delle solide basi sul Reality Transurfing, avendo letto almeno la Trilogia.
Zeland, il noto autore russo che ha fatto conoscere il Reality Transurfing al mondo, ha sempre detto di non essere l’ideatore di ciò che scrive, ma di ricevere le informazioni per via intuitiva. Lui stesso ammette di non sapere bene come questo avvenga (“Io non invento nulla e da me non nasce nulla. La conoscenza arriva da sola, senza chiedere” V. Zeland).
In questa nuova fase creativa, Zeland sta ricevendo dei nuovi insegnamenti da una figura – Tafti, appunto – che afferma di essere stata realmente una sacerdotessa del tempio di Iside, 3000 anni fa.
Dormire nel sogno della realtà
Nella visione di Tafti la Sacerdotessa, tutti noi siamo come addormentati nel sogno della realtà. Il che significa che le “nostre” scelte non sono delle vere scelte, ma solo lo sviluppo autonomo del sogno. All’interno di questo “sogno di veglia” semplicemente ci illudiamo di fare delle scelte.
Noi dormiamo, quindi, non solamente la notte, ma anche durante il giorno. E questa è una visione piuttosto comune negli insegnamenti esoterici. Basta studiare Gurdjieff o Castaneda per rendersene conto…
La buona notizia è che è possibile svegliarci. In tal modo, possiamo imparare a gestire la realtà stessa, cioè il sogno. Che si sviluppa, né più né meno, come una pellicola cinematografica.
Il modo che Tafti la Sacerdotessa ci suggerisce per svegliarci è quello di entrare in uno stato di presenza, che vedremo tra poco. Ho scritto anche un articolo del blog dedicato allo Stato di Presenza.
Ricorda: se non ti svegli, tutto ciò che ti sembra di agire e scegliere è, in realtà, agito e scelto per te. O dalla realtà o da qualcun altra persona/pendolo che ti sta manipolando per i suoi scopi.
La realtà è come un film
Tafti ci insegna che la realtà è strutturata come un film e le nostre vite seguono delle sceneggiature già scritte.
All’interno della nostra mente c’è la pellicola che viene proiettata. All’esterno c’è la rappresentazione del film che stiamo proiettando. Se siamo assorbiti o assorbite dai nostri pensieri siamo immersi o immerse nel cosiddetto “schermo interno”. Mentre se siamo assorbiti o assorbite da ciò che sta accadendo nella realtà materiale siamo immersi o immerse nel cosiddetto “schermo esterno”.
Per svegliarci dobbiamo distogliere l’attenzione sia dallo schermo interno che da quello esterno. Dobbiamo riportarla al centro della coscienza; quel punto di consapevolezza laddove possiamo osservare e percepire noi stessi/e e contemporaneamente osservare e percepire ciò che accade fuori da noi.
Ci vuole un po’ di allenamento ma è possibile. Tafti la Sacerdotessa dice: “La vostra attenzione è sempre o dentro o fuori di voi, e molto raramente al centro. Per questo dormite costantemente. Non siete voi a vivere la vostra vita, ma è la vita che vi accade”.
Le sceneggiature sono virtualmente infinite. Per cui, possiamo modificare il nostro “destino” selezionando una nuova sceneggiatura se quella che stiamo vivendo non ci corrisponde. Di fatto non possiamo crearla e neppure ci appartiene, la possiamo solo scegliere, sintonizzandoci sulla realtà desiderata.
Nel momento in cui ci svegliamo riportando l’attenzione al Centro della Coscienza, possiamo cambiare “pellicola”. Invece, se non ci svegliamo siamo solo dei “personaggi” senza alcuna consapevolezza (dei manichini, dice Tafti la Sacerdotessa).
Siamo immersi nella “finzione scenica”, per cui non ci accorgiamo di questo meccanismo… eppure è esattamente ciò che accade.
La realtà è anche uno specchio
La realtà, oltre a essere un film, sui comporta anche come uno specchio. Darsi da fare a modificare la realtà visibile e materiale significa operare sul riflesso dello specchio. Ma è davvero una cosa saggia da fare?
Nel momento in cui vedessimo la nostra immagine allo specchio e volessimo che su questo riflesso apparisse una smorfia, cosa dovremmo fare? Imbrattare la superficie dello specchio cercando di disegnare una smorfia sul volto riflesso? Oppure, molto più semplicemente, dovremmo fare noi una smorfia e lo specchio la rifletterebbe?
Per operare sull’immagine primaria, e non sul riflesso esteriore della realtà, dobbiamo imparare a impostare correttamente i nostri pensieri e le nostre percezioni interne. Ciò che siamo in grado di focalizzare, dopo esserci svegliati, modifica il tessuto della realtà e la riprogramma.
A tal fine usiamo visualizzazioni, dichiarazioni, affermazioni positive, ma soprattutto usiamo un nuovo strumento introdotto da Tafti la Sacerdotessa: la treccina dell’intenzione.
Impostare la Realtà con la Treccina di Tafti
La “treccina” è un plesso energetico simile a una semplice treccia che sporge dalla nuca e finisce all’altezza delle scapole.
Zeland dice che è un organo energetico che si è atrofizzato. Quando ci portiamo l’attenzione la treccina si attiva e la sua punta si solleva leggermente. La punta della treccina è il centro dell’intenzione esterna, cioè quella forza in grado di muovere le varianti e impostare una nuova pellicola nella nostra vita
Per utilizzare correttamente il potere della treccina di Tafti di muovere gli eventi dobbiamo: 1) entrare in uno stato di consapevolezza e presenza (Zeland lo riassume così: “Vedo me stesso/a e vedo la realtà”). 2) Attivare la treccina semplicemente portandoci l’attenzione (la sua punta si solleverà). 3) Mantenendo la percezione sulla treccina, contemporaneamente visualizzare nella propria mente la diapositiva desiderata, cioè l’evento realizzato.
Il tutto è sufficiente farlo per uno o due minuti. È essenziale rimanere bene concentrati/e e poi rilasciare la concentrazione e distogliere l’attenzione dalla treccina. Lo si può fare più volte al giorno
Come passeggiare dal vivo nel film della realtà
La tecnica della treccina di Tafti è solo uno degli insegnamenti di Tafti la Sacerdotessa.
[ Libro suggerito ]
Per essere in grado di muoversi nella realtà come esseri consapevoli e non addormentati e per riuscire a manifestare la realtà desiderata ci sono tre cosiddetti “movimenti”, che ho già illustrato anche nel canale Youtube:
1) Muovere la realtà (imposto la realtà e un nuovo/a me stesso/a al suo interno).
Vai il video: Primo Movimento di Tafti | Sviluppo Integrale
2) Muoversi: (A) Dare e non pretendere. (B) Simulare di essere già nella nuova realtà.
Vai il video: Secondo Movimento di Tafti | Sviluppo Integrale
3) Muovere se stessi: (A) Agisco per avvicinarmi al mio fine. (B) Risveglio la Scintilla Divina che è in me.Trova un fine che ti ispiri entusiasmo e che porti beneficio a te e agli altri.
Vai al video: Terzo Movimento di Tafti | Sviluppo Integrale
Dott. Nicola Saltarelli
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 a Pisa, si è dedicato prima alla Medicina Olistica e poi alla Formazione nella Crescita Personale. Porta avanti una propria ricerca personale e spirituale dal 1990 e oggi, con il progetto dello “Sviluppo Integrale”, presenta la sintesi di 30 anni di studi e sperimentazioni per una completa realizzazione personale (vedi qui).