Indice
“Riconosci che lo stato della pura e totale presenza è una vasta dimensione senza centro né confini.
È dovunque uguale, non accetta né rifiuta alcunché.
Unisci la natura della mente e i suoi processi abituali in una condizione al di là del dualismo”
Longchenpa
Definizione di “Presenza”
Il cosiddetto “Stato di Presenza” non è altro che l’essere pienamente coscienti e consapevoli di ciò che è presente nell’adesso, nel momento presente. Può essere un’attenzione generalizzata (“Sono cosciente delle sensazioni del mio corpo e di tutte le percezioni che arrivano dall’esterno“) oppure più focalizzata (“Sono presente al mio respiro percepisco il flusso dell’aria in entrata in uscita, percepisco l’espandersi del torace o dell’ addome, percepisco l’aria che passa nel naso e così via…”) .
Un altro termine utilizzato per descrivere la Presenza è Mindfulness. Il principio della Mindfulness è stato reso famoso dall’opera di Jon Kabat-Zinn, che ha portato l’essenza della meditazione del Buddhismo Theravada all’interno della psicologia clinica.
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Caratteristica Fondamentale della Presenza
Qual è la caratteristica fondamentale dello stato di Presenza?
È l’assenza del giudizio. L’assenza di una riflessione su ciò che viene percepito.
Non viene attivata una riflessione della mente razionale. Non viene messa nessuna etichetta di giusto o sbagliato, buono o cattivo, piacevole o spiacevole.
Lo stato di Presenza è caratterizzato della percezione pura e semplice. Non è uno stato in cui non è necessario che vi sia assenza di pensieri o emozioni, semplicemente non ci si sofferma sui pensieri (li osserviamo e basta) e non si ragiona sulle emozioni che stiamo sentendo.
In sostanza non siamo identificati né con i nostri pensieri, né con le nostre emozioni. Siamo nella pura osservazione.
Può sembrare uno stato difficile da raggiungere, ma intimamente ciascuna e ciascuno di noi sa come raggiungerlo. È uno stato del tutto naturale. Il più naturale che esista. Non a caso è proprio degli animali nel loro stato libero e spontaneo, in Natura.
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Pura Contemplazione
È possibile sperimentare spontaneamente uno stato di Presenza quando si contempla qualcosa di bello, come ad esempio un panorama della Natura o un’opera d’arte che ci abbia letteralmente rapiti o rapite.
In quel momento si è interamente nell’esperienza. Si è solo presenti all’esperienza stessa.
Non si fa una riflessione, ad esempio, sulle frequenze cromatiche che l’occhio sta percependo o sul particolare accostamento di colori. Se dovesse accadere questo… allora non si sarebbe totalmente nell’esperienza, saremmo sempre nella mente.
L’immersione nella pura percezione, nella pura contemplazione, permette di accedere ad uno stato di coscienza non propriamente ordinario. Lo stato ordinario, infatti, è quello della coscienza razionale, riflessiva e quella giudicante.
Qui e Ora
Il cuore della Presenza sta nel dimorare nel Qui ed Ora (l’Hic et Nunc dei latini), perché come rimaniamo agganciati da pensieri rivolti al passato o al futuro entriamo nella mente egoica.
Un autore contemporaneo che fonda tutto il suo insegnamento sulla Presenza è Eckhart Tolle.
Tolle spiega come tutta la nostra sofferenza derivi dalla mente egoica, che frammenta la realtà, la categorizza e la giudica. La mente egoica crea una sua propria identità raccontandosi una storia. Ed è per questo che è terrorizzata all’idea di perdere la propria storia, la propria identificazione… sarebbe come morire.
Al di là della mente pensante (che nasce nel tempo e si struttura nella storia che cdi raccontiamo) esiste un “Io Sono” che trascende il tempo ed è al di là di ogni limitazione e identificazione. La Presenza è il tuffarsi in questo “Io Sono”.
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“La causa primaria dell’infelicità non è mai la situazione, ma i tuoi pensieri a riguardo.”
“Quando vivi nella totale accettazione di ciò che è, nella tua vita il bene e il male svaniscono.”
“A prescindere da cosa racchiuda il presente, accettalo come se lo avessi scelto. Collabora sempre, non agire contro di esso. Fattelo amico e alleato, non nemico. Tutto questo trasformerà miracolosamente la tua vita.”
“Nel momento in cui inizi a osservare la parte di te che pensa, si attiva un livello superiore di consapevolezza. Allora comprendi che esiste un vasto regno di intelligenza oltre il pensiero e che quest’ultimo ne è solo un aspetto minore. Comprendi anche che le cose che contano davvero (la bellezza, l’amore, la creatività, la gioia, la pace interiore) sorgono al di là della mente. E inizi a risvegliarti.”
Eckhart Tolle
La diretta connessione con la nostra Essenza ci porta poi degli stati che possiamo definire di Amore (Incondizionato), Pace, Gioia. Non sono sentimenti condizionati e non si trasformano nel loro opposto… perché non hanno un opposto!
L’illuminazione non è altro che lo stato naturale di riconnessione con il nostro vero Essere.
Benefici della Pratica della Presenza
Sebbene la pratica della Presenza e della Meditazione abbiano come fine la riconnessione con la propria Essenza, allo stesso tempo è stato verificato a livello medico-scientifico che una pratica costante porta dei benefici psichici e fisici.
- Riduce i livelli di stress e lo stato di infiammazione tissutale che ne deriva.
- Favorisce le emozioni positive e riduce quelle cosiddette “negative”.
- Migliora le relazioni umane (aumenta la connessione empatica e il senso di compassione).
- Migliora la memoria e la concentrazione.
- È un rimedio per l’ansia e la depressione (basta anche solo mezz’ora al giorno).
- Risveglia le facoltà intuitive.
- Migliora la creatività e la capacità di pensare fuori dagli schemi (fondamentale nel problem solving).
- Riduce la sensibilità al dolore fisico.
- Aiuta a ottimizzare i livelli di pressione sanguigna,
- Rallenta il processo di invecchiamento dell’organismo (agendo sull’integrità del DNA).
- Infine, molto importante, ci aiuta a comprendere come funziona la mente.
Per approfondire leggi anche l’articolo l‘Importanza della Meditazione, in questo stesso blog.
Come si pratica la Presenza
Sebbene la presenza non sia una pratica intellettuale, per un principiante è utile comprenderne intellettualmente il significato e gli elementi basilari della pratica. Per fortuna è possibile trovare molti libri validi sull’argomento, come quelli suggeriti in questa pagina.
Un primo approccio puoi averlo seguendo una “scansione del corpo” (body scan) guidata. Ce ne sono molte valide su Youtube, come ad esempio questa: https://www.youtube.com/watch?v=MQ_A0ez6PSg
Poi, chi volesse veramente approfondire in modo concreto può rivolgersi ai numerosi centri in Italia dove vengono tenuti corsi di mindfulness. Per iniziare può andar bene anche un seminario di un solo giorno o degli incontri serali online, ma sempre sotto la guida di trainer esperti.
Un video sul mio canale Youtube sul tema è il seguente:
Dott. Nicola Saltarelli
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 a Pisa, si è dedicato prima alla Medicina Olistica e poi alla Formazione nella Crescita Personale. Porta avanti una propria ricerca personale e spirituale dal 1990 e oggi, con il progetto dello “Sviluppo Integrale”, presenta la sintesi di 30 anni di studi e sperimentazioni per una completa realizzazione personale (vedi qui).
NON E’ IMPORTANTE CIO’ CHE CI ACCADE MA COME SI REAGISCE A CIO’ CHE CI ACCADE, La sofferenza e’ il non accettare gli eventi opponendo resistenza ,il giudizio e l’attaccamento alle cose o alle persone. Essendo io pienamente e coscientemente consapevole dei miei infiniti e illimitati poteri di creazione, che esercito tramite la mia mente, con le mie parole i miei concetti e le mie idee e i miei pensieri, di fatto sono il solo e l’unico responsabile della creazione e della co-creazione di tutti i miei eventi sia che io sia al momento coscientemente consapevole o inconsapevole. il passato e il futuro sono solo stati mentali che ci nutrono di preoccupazione e ansia, ma che di fatto nulla esiste ne’ il passato ne’ il futuro e viviamo una realta’ illusoria in un LUNGO PRESENTE.
Sono d’accordo con te, Mauro! 😉