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Il termine empatia deriva dal greco en-pathos, “sentire dentro” ed è una delle abilità più importanti da sviluppare per una comunicazione sana e consapevole.
Le persone di maggior successo non hanno necessariamente il quoziente intellettivo più alto, ma molto spesso hanno un’alta intelligenze emotiva, di cui l’empatia è una tratto fondamentale. In pratica si relazionano meglio alle proprie e alle altrui emozioni.
Cosa è l’empatia?
L’empatia è la capacità di sintonizzarci con lo stato d’animo della persona che abbiamo di fronte, di percepire ciò che prova e dare, quindi, il giusto significato a ciò che desidera comunicarci.
L’empatia è un’abilità sociale di fondamentale importanza. La mancanza di un reale ascolto (quindi non solo razionale ma anche emozionale) rende la comunicazione fredda e, troppo spesso, sterile.
L’empatia solitamente è più sviluppata nelle donne, ma la cosa bella è che può essere appresa e migliorata, fino ad arrivare ad una comunicazione veramente efficace e gratificante.
Come sviluppare l’empatia?
(1) Il primo passo per sviluppare empatia consiste nell’avere una sincera intenzione di ascoltare l’altro/a, di non essere solo intenzionati ad affermare ciò che pensiamo noi.
Per capire come questo non si scontato rifletti su quante volte mentre ascoltavi stavi già pensando a cosa dire e come rispondere.
(2) Un ulteriore passo sta nell’evitare di giudicare il punto di vista altrui. Possiamo certamente non essere d’accordo, ma nessuno ci autorizza a ergerci a giudici delle opinioni degli altri. Soprattutto se vogliamo dimostrare la nostra vicinanza e dare il nostro supporto. Critiche, giudizi, valutazioni personali su ciò che il nostro interlocutore o la nostra interlocutrice ha detto vanno evitati!
Come afferma Paulo Coelho: “Non possiamo mai giudicare le vite degli altri, perché ogni persona conosce solo il suo dolore e le sue rinunce. Una cosa è sentire di essere sul giusto cammino, ma un’altra è pensare che il tuo sia l’unico cammino”.
(3) Un terzo passo importante sta nel fare delle domande alla persona con cui stiamo parlando sia per capire se si è capito bene, sia per farsi aiutare nella comprensione profonda delle sue motivazioni. Ad es. “Mi stai dicendo che…” – ” Se ho capito bene tu vuoi dire… “ ecc.
(4) L’ascolto inizia a diventare empatico quando non è focalizzato solo sul “cosa” mi sta dicendo, ma su “come” me lo sta dicendo. E’ necessario cogliere le sfumature emozionali presenti nella voce e nel corpo.
(5) Infine, evita le frasi consolatorie, scontate e banali. Ad es. “Vedrai che andrà tutto bene…” – “Dai, che sei una persona forte…”
Empatia e Comunicazione Nonviolenta
Secondo la Comunicazione NonViolenta (CNV) di Marshall Rosenberg il più delle volte invece di mostrare empatia tendiamo a:
- dare consigli,
- tentare di educare,
- rassicurare,
- consolare,
- minimizzare,
- correggere,
- dare spiegazioni,
- spiegare la nostra posizione
- descrivere i nostri sentimenti.
In tutti questi casi, Rosenberg afferma che stiamo comunicando in modo né empatico né non violento. Una risposta empatica dovrebbe cogliere sia l’emozione dell’altra persona, sia il bisogno celato dietro alla sua risposta emozionale. Usando la terminologia della CNV potremmo dire che abbiamo bisogno di riflettere, al nostro interlocutore, i suoi sentimenti e i suoi bisogni. Questo aiuta la persona a sentirsi capita e anche a guardarsi meglio dentro
ESEMPIO 1
A) “Non mi capisci mai!” B) “Ti senti amareggiata perché avresti desiderato che io fossi d’accordo con la tua richiesta?”
ESEMPIO 2
A) “Mio figlio è impossibile, lui non ascolta.” B) “Ti senti disperata perché vorresti trovare un modo per entrare in contatto con tuo figlio?”.
ESEMPIO 3
A) “A te non ti frega nulla di me!” B) “Ti senti irritata perché senti il bisogno di maggior intimità tra noi e avresti voluto che tornassi per cena?”.
Libro suggerito
Prendendo spunto dalla Comunicazione Nonviolenta di Rosenberg il libro Empatia: al Cuore della Comunicazione Nonviolenta ci mostra come migliorare, concretamente, le nostre relazioni.
Attraverso testimonianze, esempi pratici ed esercizi, il libro ci aiuta a comprendere meglio che cos’è l’empatia, come impiegarla nel quotidiano e come metterla al servizio di una comunicazione autentica.
Dott. Nicola Saltarelli
Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 a Pisa, si è dedicato prima alla Medicina Olistica e poi alla Formazione nella Crescita Personale. Porta avanti una propria ricerca personale e spirituale dal 1990 e oggi, con il progetto dello “Sviluppo Integrale”, presenta la sintesi di 30 anni di studi e sperimentazioni per una completa realizzazione personale (vedi qui).